Introduzione
A differenza di altri sport, la vela presenta peculiarità molto eterogenee. La partecipazione alle gare, infatti, varia sia sotto un profilo atletico, a seconda del ruolo svolto nell’equipaggio e della classe in cui si gareggia, sia sotto un profilo fisico/psicologico a seconda della durata, che può variare da poche ore a diversi mesi in condizioni metereologiche spesso critiche.
Dal momento che esistono decine di classi di barche e diverse posizioni dell’equipaggio, i regimi di allenamento sono molteplici e, di conseguenza, i piani nutrizionali devono essere variegati. Studiare più gruppi d’equipaggio contemporaneamente fornisce un numero discreto di soggetti da analizzare, ma ricondurre i campioni analizzati in sottogruppi di ogni classe di barca o di posizione dell’equipaggio spesso porta a dati insufficienti (1). Inoltre, le condizioni ambientali in continuo cambiamento rendono l’analisi di questo sport sotto il profilo nutrizionale impegnativa. Infatti, bisogna tenere conto dei rischi rappresentati dall’eventuale immersione in acqua fredda, dalla perdita di sonno, dalle variazioni circadiane delle prestazioni e dai problemi di cinetosi in caso di maltempo (2).
Negli studi incentrati sull’idratazione di Moraes (3) si è evidenziato che oltre il 75% della squadra velica olimpionica brasiliana spesso aveva un’insufficiente idratazione ed un apporto alimentare incompleto con un eccessivo apporto di proteine rispetto ai carboidrati. Un articolo del 1997 di Legg SJ (4) su 28 velisti olimpionici della Nuova Zelanda ha rivelato che il 39% dei velisti pianificava inadeguatamente la nutrizione prima e dopo le gare e che il 68% riferiva la disidratazione durante la regata.
In uno sport come la vela, prendere decisioni velocemente ed essere concentrati sono fattori chiave per la performance. Da qui l’importanza di alcuni studi che hanno dimostrato come l’integrazione con BCAA o drinks personalizzati in base alle perdite idriche e di elettroliti possano migliorare la prestazione ed il recupero.
Effetti della supplementazione con BCAA su gruppi di velisti
In uno studio del 2008 condotto dal dott. H. Portier ed altri per valutare gli effetti della supplementazione con BCAA sulla performance psicologica e fisiologica durante una gara di vela off-shore di 32 ore, sono stati osservati 12 velisti divisi in due gruppi [gruppo Control (CON) e gruppo BCAA, per un totale di n. 6 individui per gruppo].
Il gruppo BCAA ha consumato una dieta standard di 11,2 MJ al giorno (58% carboidrati, 30%grassi e 12% proteine) insieme ad una supplementazione con un alto contenuto proteico di 1,7 MJ giornaliera (40% carboidrati, 35% proteine, 25 % grassi) e 1.7 MJ per giorno composta dal 50% da valina, 35% leucina e 15% isoleucina.
Al gruppo di controllo (CON) è stata data una dieta standard di 14,5 MJ al giorno (58% carboidrati, 30% grassi e 12% proteine). Anche a questo gruppo è stata monitorata la frequenza cardiaca durante la gara, sono stati testati campioni di saliva per valutare la quantità di cortisolo, sono stati somministrati dei test di presa e di salti verticali prima e dopo la gara e test per valutare la performance mentale.
Il risultato è stato un aumento significativo della sensazione di fatica riscontrato in entrambi i gruppi al termine del secondo giorno; l’aumento comunque era maggiore nel gruppo di controllo (CON). Una diminuzione significativa nella performance della memoria a breve termine è stata osservata solo nel gruppo di controllo. Queste conseguenze dannose sono state ridotte in maniera rilevante seguendo una dieta con alto contenuto proteico in BCAA (5).
Effetti dell’idratazione controllata
In un altro studio condotto dall’Università di Toronto, pubblicato nel 2013 (6), sono stati valutati i cambiamenti nello stato di idratazione dei velisti di classe olimpionica a differenti climi e gli effetti delle diverse bevande di sostituzione dei fluidi (Tabella 1).
Nel primo studio con clima freddo (CCS), in tre giorni di allenamento differenti a 7,1° C (4.2-11.3), ad 11 atleti è stato dato dato accesso ad libitum a tre diverse bevande sostitutive di liquidi: Crystal Light (C), Gatorade (G), ed Infinit (IN) (1.0:0.22 CHO:PRO), quest’ultima bevanda personalizzata e specifica per la vela.
Nel secondo studio con clima caldo (WCS) invece è stato esaminato l’effetto dell’assunzione di una quota fissa di liquidi (11,5mL *Kg-1*h-1) di C, G e di una bevanda sperimentale per condizioni climatiche calde determinata in base ai risultati condotti sul tasso di sudore perso durante i test effettuati in laboratorio (INW) (1.0:0,074 CHO:PRO) sullo stato di idratazione di otto velisti di classe olimpionica a 19,5°C (17.0-23.3). Entrambi gli studi hanno usato un sistema singolo cieco, controllato verso placebo con misurazioni ripetute.
In CCS, i partecipanti hanno completato tutte e tre le condizioni su cinque giorni con un massimo di un giorno di intervallo tra una condizione e l’altra ed il tempo di allenamento in condizioni fredde era di 2.5 h.
In WCS i partecipanti hanno completato ogni condizione in giorni consecutivi e la durata dell’allenamento era di 3 h. I carboidrati del G drink consistevano interamente in saccarosio.
In CCS, il contenuto di carboidrati del IN drink era 60:40 destrosio e maltodestrine con una concentrazione di carboidrati di 60 g*L-1, il INW drink in WCS ha un rapporto di 2:1 destrosio e fruttosio.
In entrambi i drinks le proteine erano del siero del latte con 13.3 g*L-1 e 6.7g*L-1 nel IN e nel INW rispettivamente.
Tabella 1: Composition of experimental drinks in CCS and WCS
Drink | CHO g*L-1 | Protein g*L-1 | CHO:PRO | [Na+] mmol*L -1 | [K+] mmol*L -1 | Energy kcal *L-1 |
---|---|---|---|---|---|---|
Crystal Light (C) | 0 | 0 | - | 0 | 0 | 0 |
Gatorade (G) Study 1 | 66.0 [13.0-43.2] | 0 | - | 18.3 | 3.3 | 264 |
Gatorade (G) Study 2 | 66.0 [59.1-64.2] | 0 | - | 18.3 | 3.3 | 264 |
Infinit (IN) Study 1 | 60 [6.3-39.3] | 13.3 [3.5-8.7] | 1.0:0.22 | 21.8 | 4.3 | 296.7 |
Infinit (INW) Study 2 | 90.0 [80.5-87.6] | 6.7[6.0-6.5] | 1.0:0.074 | 72.5 | 21.3 | 386.7 |
Carbohydrate (CHO) and protein (PRO) content is shown with the CHO:PRO, range of ingestion per hour based on fluid consumption (Study 1) the weight of subjects (Study2).
Per valutare lo stato di idratazione sono stati analizzati i cambiamenti del peso specifico delle urine, della massa corporea, della concentrazione ematica dell’emoglobina e del volume plasmatico prima e dopo allenamento, del tasso di sudore, e sono state effettuate delle misurazioni ematiche per valutare la concentrazione di sodio, potassio, cloruro e glucosio pre e post allenamento.
Le conclusioni dello studio hanno mostrato come i partecipanti che avevano accesso ad libitum in condizioni di bassa temperatura esterna (CCS), quale che fosse la bevanda consumata, presentavano uno stato di disidratazione (7). Tale condizione era dovuta ad un ridotto desiderio di bere e ad una scarsa percezione di un deficit di idratazione dovuto alle temperature fredde (8).
Invece, quando venivano forniti 11.5 mL*Kg-1*h-1 di liquidi in WCS, tutte le condizioni hanno migliorato i markers urinari dell’idratazione e si è riusciti a prevenire la riduzione della massa corporea.
I drinks C e G non hanno mantenuto la concentrazione degli elettroliti, mentre il INW su misura ha mantenuto le concentrazioni di sodio ematico ma non di potassio.
I livelli di glucosio in WCS sono rimasti alti in tutte le condizioni. Sebbene l’ossidazione dei carboidrati non sia stata misurata in questo studio, consumare un drink con un’alta concentrazione di carboidrati usando multipli trasportatori ha un effetto benefico per gli atleti dal momento che le regate di coppa del mondo durano 5-7 giorni con regate dalla durata media di circa 3 h.
Per questo ridurre l’ossidazione endogena dei carboidrati può potenzialmente preservare la riserva di glicogeno muscolare per le gare successive. È stato dimostrato che tale riduzione possa avere un effetto migliorativo sulla performance (9).
Conclusioni
Tali studi, in particolare quelli che tengono in considerazione le diverse condizioni climatiche di attività, suggeriscono dunque come sia da osservare e tenere in considerazione la percezione soggettiva dell’atleta circa il suo stato di idratazione. Pertanto l’integrazione con BCAA può sicuramente avere un ruolo importante nel ridurre la percezione della fatica e nel migliorare il recupero dell’atleta. Per quanto riguarda, invece, la corretta idratazione con temperature rigide, l’apporto programmato e prestabilito di un quantitativo di liquidi – integrati da una corretta quantità di carboidrati e proteine – può ridurre la possibilità di andare incontro a disidratazione e migliorare quindi la performance.
Bibliografia
- J B Allen, M R De Jong “ Sailing and sports medicine: a literature review” 2006
- Shepard RJ “The biology and medicine of sailing” 1990 Feb;9(2): 86-99
- Moraes J, Nery C, Fontel E, et al. “Multidisciplinary assesment of the brasilian Olympic sailing team” Palmerston North, New Zealand: Massey University, 2003
- (Legg SJ, Smith P, et al, “Knowledge and reported use of sport science by elite New Zealand Olympic class sailors”, J Sports Med Phys Fitness 1997
- Portier H, Chatard JC, Filaire E, et al. “Effects of branched-chain amino acids supplementation on physiological and psychological performance during an off-shore sailing race”, Epub 2008
- Evan JH Lewis, Sarah J Fraser, Scott G Thomas, et al. “Changes in hydration status of elite Olympic class sailors in different climates and the effects of different fluid replacement beverages”, 2013 Feb 21
- Kenefick RW, Hazzard MP, Mahood NV. “Thirst sensations and avp responses at rest and during exercise-cold exposure. Medicine and Science in Sports and Exercise”, 2004;36:1528-1534
- Maughan RJ, Shirreffs SM, Merson SJ. “Fluid and electrolyte balance in elite male football players training in a cool environment”, J Sports Sci. 2010; 20:133-139
- Coyle E, Coggan AR. “Muscle glycogen utilized during prolonged exercise when fed carbohydrate”. J Appl Physiol, 1986C;61:165-17